La stimolazione del nervo tibiale posteriore è una tecnica neuromodulatoria utilizzata nel trattamento di alcune disfunzioni del pavimento pelvico, in particolare incontinenza urinaria, vescica iperattiva e ritenzione urinaria non ostruttiva. Questa procedura si basa sull’applicazione di impulsi elettrici a bassa intensità attraverso un elettrodo posizionato vicino al nervo tibiale, situato nella parte posteriore della caviglia. Il nervo tibiale è connesso ai centri nervosi che controllano la funzione della vescica, dell’intestino e dei muscoli del pavimento pelvico: per questo motivo, la sua stimolazione può influenzare in modo positivo la contrazione e il rilassamento dei muscoli coinvolti nella continenza.
Il trattamento si esegue in ambulatorio, è non invasivo, indolore e non richiede anestesia. Una seduta dura circa 30 minuti e, in genere, viene ripetuta settimanalmente per almeno 8–12 settimane, in base alla risposta del paziente. Durante la stimolazione, il paziente avverte una lieve sensazione di formicolio a livello del piede o della caviglia, segno del corretto posizionamento dell'elettrodo.
La stimolazione del nervo tibiale posteriore è indicata anche in quei pazienti che non possono, o non vogliono, ricorrere a terapie farmacologiche o chirurgiche. Spesso viene integrata in un percorso riabilitativo personalizzato, insieme a tecniche come il biofeedback e la fisiokinesiterapia del pavimento pelvico.
I benefici sono graduali e progressivi: il paziente può osservare una riduzione significativa dei sintomi e un miglioramento della qualità della vita nel medio-lungo termine.
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